Attraverso i secoli, l’arte indiana si è declinata in un’eterogeneità originale e suggestiva di opere e manufatti artigianali. Materie prime come la pietra, l’argilla, il legno, l’osso, le fibre vegetali, i metalli ed i minerali sono state abilmente scelte, plasmate e lavorate, sin dall’antichità, da sapienti artisti per veicolare concetti, valori, simboli e sentimenti.
I temi iconografici dominanti, che hanno prevalentemente ispirato questi sapienti artieri, sono riconducibili ai sentieri spirituali che, proprio in questa mistica ed ancestrale terra, si sono originati, come: l’Induismo, il Buddhismo, il Jainismo ed il Sikhismo.
È proprio dal rapporto intimo ed emozionale del devoto con le divinità (il pantheon induista ne conta addirittura trentatré milioni!) che nasce l’esigenza, e l’ispirazione, di esprimere la spiritualità personale e collettiva attraverso l’arte.
Ne consegue che la maggior parte delle opere artistiche, soprattutto quelle monumentali architettoniche e scultoree, si possa definire “arte sacra”, in quanto strumento figurativo atto a comunicare valori metafisici ed in quanto emblema simbolico della fede e dei personaggi mistici ad essa legati.
La finissima scultura femminile, qui proposta, incarna meravigliosamente tutti questi elementi, mostrandosi come incantevole esemplare della tradizione vedica più autentica.
Scolpita sapientemente su scisto (?) ed inserita originariamente in un probabile progetto decorativo cultuale, la figura risulta irrimediabilmente frammentata e priva della parte inferiore del corpo e degli avambracci. Tuttavia, la sua incantevole magia non viene affievolita, bensì arricchita di ulteriore fascino.
I dettagli del viso, sereno ed incastonato tra i sontuosi gioielli, la grandiosa corona e la vibrate aureola, e la prorompente femminilità esaltata dalla spontanea nudità sono fondamentali indizi che consentono di identificare questa dea, dagli attributi beneauguranti, con Shri Devi Lakshmi.
Madre dell’Universo, la dea Lakshmi è parte integrante della grande Tridevi: la triade divina femminile (corrispettivo sacro femminino della Trimurti), costituita dall’unione di Sarasvatī, Lakshmi e Parvati, dee che simboleggiano, in tre aspetti, l’unico essere divino femminile induista, veicolo della Shakti.
Come benevola dea dell’abbondanza, materiale e spirituale, che presiede alla fortuna, alla saggezza, alla luce e alla purezza, Devi Lakshmi è molto amata e venerata attraverso rituali dedicati e suggestive cerimonie di grande impatto, come la famosa festa delle luci, il Dipavali. In questa ricorrenza sacra annuale (che si tiene tra ottobre e novembre, nel mese lunare di Karttika, più precisamente nel quattordicesimo giorno di luna calante), i devoti accendono lumini in suo onore, affinché la dea, seguendo il sentiero luminoso creato apposta per lei dagli Umani, possa giungere facilmente sulla Terra, visitando e benedicendo le case e i villaggi, curati ed abbelliti proprio per lei. È la portentosa vittoria della Luce sulle Tenebre.
La presenza della dea nella propria vita e l’influenza positiva dei suoi favori, nelle diverse attività quotidiane, sono pertanto tutt’oggi richiamate e ricercate, a garanzia di felicità e successo. Che sia fisicamente rievocata attraverso emozionanti realizzazioni artistiche scultoree o che sia richiamata da iconografie simboliche a lei associate (come il fior di loto e il gufo), è da sempre ritenuto un grande tesoro prezioso poter ricevere protezione e benevolenza dalla suprema dispensatrice di abbondanza e prosperità, la meravigliosa Shri Devi Lakshmi.
Questa meravigliosa scultura è stata esposta nella mostra “Nella Terra degli Dei” Storia, Arte e Miti dell’India attraverso le Collezioni Private
Puoi trovare tutte le informazioni sulla mostra qui: https://www.mostremarotta.com
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